Oggi non capita di chiedersi come aiutare una persona depressa così raramente come in passato, e non perché la depressione non sia sempre esistita, letale e distruttiva come oggi, ma semplicemente perché i disturbi psicologici oggi hanno acquisito una dignità e una risonanza che in passato non hanno mai avuto. C’è ancora troppo da fare, è vero, e molto da conoscere e capire. Soprattutto molto da insegnare a chi, ancora oggi, preferirebbe liquidare la questione come se di trattasse di un semplice “capriccio” o un “periodo” che sta passando la persona affetta dalla malattia. Non è così.
La depressione è un disturbo psichico, che comporta un calo generale dell’umore, tale da impedire le comuni attività quotidiane, dalla cura personale fino al solo gesto di alzarsi dal letto.
A tutti capita di non voler fare qualcosa, di essere stanchi, infastiditi, annoiati e di voler rimanere un giorno intero a letto. Ma per quanto tempo ciò può durare? Poco. Poi arriva sempre, puntuale, la carica e la motivazione per uscire dal torpore e riprendere le attività quotidiane. È un bisogno, un’urgenza che viene a tirarci per le orecchie e a scuoterci.
La persona depressa, invece, fatica a trovare la forza fisica e mentale per svolgere le più comuni azioni. Ciò che la scoraggia ancora di più è la consapevolezza di star “perdendo tempo”, del fatto che la giornata passata a sedere sulla poltrona non è del tutto giustificata da una stanchezza “vera”, concreta e giustificata da uno reale sforzo fisico compiuto, ma piuttosto si tratta di una sorta di stanchezza “preventiva”, che diventa opprimente e contro cui sembra impossibile lottare.
Ma ci sono alcuni modi con cui, nel nostro piccolo (che per queste persone può rivelarsi non poi tanto piccolo) possiamo aiutare una persona depressa.
Accetta la sua malattia e parlagliene senza pregiudizi
La mente non è pienamente gestibile, non si può piegare al fantomatico “volere” che, tanto stupidamente, qualcuno continua a ripetere essere “potere”. La prima cosa da fare per aiutare una persona depressa è capire e accettare in prima persona che la propria mente è diversa da quella altrui. Capire che neanche noi stessi possiamo conoscere tutto ciò che, grazie al cielo, fa funzionare “bene” (apparentemente almeno) la nostra psiche, cosa per cui possiamo solo ringraziare il cielo (e non noi stessi), visto che per il 90% del tempo non sappiamo davvero cosa stia succedendo nel nostro cervello. Per aiutare una persona affetta da depressione bisogna prima di tutto capire che, sfortunatamente, questa persona si sta trovando a convivere con una mente molto meno collaborativa di quella nostra. Esistono meccanismi fisici e psicologici di cui la volontà è solo un prodotto, o un’idea. Per intenderci, volere un campo di rose della grandezza dell’Oceano Pacifico non significa avere i mezzi e gli strumenti per farlo.
Non dire alla persona depressa: “Se vuoi, puoi farcela”; “È tutta questione di volontà”; “Devi sforzarti, devi reagire”. Perché no, non è così facile.
Aiuta la persona depressa con la tua presenza
Non adottare un atteggiamento troppo schietto e immediato con la persona depressa. Introduci l’argomento del suo disturbo, con delle domande come “Ti vedo giù. Sta succedendo qualcosa che da solo/a non capisco?”. Chiedigli di parlarne, poniti nella posizione di ascoltatore attento, ma anche aperto alla conversazione, senza veli e pregiudizi, senza imbarazzi né disagi, mai giudicandolo, avendo sempre estremo tatto e cura, anche ricordandogli ripetutamente che ti importa sapere come sta e che sia felice. Ricordaglielo sempre, perché potrebbe non vederne il motivo e sentirsi inutile. Potrebbe volerci un po’ prima che la persona si confidi, ma cerca di non desistere e non scoraggiarti, né di prendertela se sembra “non collaborare”: la tentazione di arrabbiarsi è tanta quando ti sembra di sforzarti inutilmente per aiutare una persona depressa che non vuole aiuto, ma in realtà dall’altra parte c’è qualcuno profondamente insicuro e perso, che ha bisogno molto più che una sola conferma per crederci. Ne avrà bisogno mille, diecimila, centomila.
Per aiutare una persona depressa ricordagli le sue qualità
Una persona con depressione non ha propriamente voglia di sentirsi fare un elenco a bruciapelo delle cose buone in lui o dei suoi successi. O meglio, è abbastanza intelligente da capire il motivo per cui vorresti farlo. Cerca, però, di sfruttare alcuni nodi della conversazione per ricordargli quello che ha fatto, quello che rappresenta per te e quanto sia importante.
Cerca, soprattutto, di non essere troppo astratto, ed evita frasi come “Sii ottimista”, “Guarda i lati positivi”, “La vita è piena di cose da fare”; piuttosto parla di fatti concreti: “Mi sei stato vicino in quel momento”, oppure “Ci divertiamo sempre, sei quello che mi fa più ridere”, “Sono sicuro che hai tutte le capacità per farlo, ma capisco la tua difficoltà e sono contento che anche questo lato più fragile di te non riesce a deludermi”. Non minimizzare il suo malessere comparandolo con i tuoi “momenti” o con i mali peggiori della terra (“Tutti abbiamo dei momenti così”, “Anche io ogni tanto mi sento così, ma…”; “Pensa a chi muore di fame!”). Correresti il rischio di allontanarlo, perché non si sentirà compreso, ma piuttosto sminuito, disprezzato e ridicolizzato.
Offrigli la tua disponibilità
Garantiscigli la tua presenza per parlare, per svolgere attività insieme, ma cerca di non essere opprimente. È inverosimile che una persona depressa abbia voglia di uscire il sabato, andare a ballare o, persino, andare a vedere il concerto del suo cantante preferito. Sappi che la malattia stravolge le priorità della persona, a tal punto che potresti non riconoscerla più. Accettala e fanne tesoro. Cerca di pensare che tutto ciò che sta passando è parte di lei, è il suo corpo, con i suoi bisogni e i suoi stati d’animo, che reagisce così alla malattia. Tuttavia, ciò non vuol dire che questa modalità di vivere non possa cambiare quando la sua mente si sentirà più serena, al punto da riprendere a coltivare desideri e abitudini più varie. Ma per il momento, se vuoi aiutarla, accetta di svolgere attività più sedentarie o meno impegnative: un film a casa, una chiacchierata o una passeggiata.
Se credi di non potercela fare, rivolgiti a degli specialisti che cerchino di aiutare la persona depressa al tuo posto, ma fa’ in modo che non resti sola.
Chiedile di vedere uno specialista
Prova a invitare la persona depressa a vedere un professionista. Spiegagli che se non vuole raccontarti delle sue cose, la capisci, ma che se mai avesse dubbi sulla propria salute, l’unico modo per accertare la propria situazione è fare una diagnosi presso uno psicologo. Ricordagli che la depressione ha dei sintomi ed è una malattia diagnosticabile (usa questa parola, ripetutamente e in modo convinto, per far capire alla persona depressa che non si sta immaginando tutto) come tutte le altre: una malattia che si evolve e non chiede il permesso, non fa presentazioni e non fa proclami a chi ne soffre. Sii tu a fissare l’appuntamento e accompagnalo: può essere fondamentale per aiutare chi soffre di depressione ad accettare di essere malati, ma non “strani” o “pazzi”.
In qualsiasi modo, cerca di convincerlo a incontrare uno specialista.
Rivolgiti al Telefono Amico o al 118
Se pensi che la persona depressa in questione stia valutando la possibilità del suicidio, chiama immediatamente il Telefono Amico 199.284.284 oppure il 118.
Datti un limite
È importante non oltrepassare il tuo personale limite. Se non riesci a tenere il passo, rivolgiti a chi di competenza perché siano costoro ad aiutare la persona depressa. Il rischio è che persino tu possa sviluppare un disagio nei confronti di te stesso o nei suoi confronti, e di peggiorare la tua e la sua salute.
Se decidi di continuare nel tuo tentativo di supporto, cerca di distrarti e prenderti un po’ di tempo per te: divertirti e rilassarti ti darà più carica e voglia di aiutare chi è affetto da depressione. Ciò non significa che devi improvvisamente abusare dell’adrenalina accumulata e riversarla su di lui o lei, cercando di spronarlo/a. Semplicemente, impara a convertire questa energia in molta pazienza, ottimismo ed tanta empatia.