Come fare un curriculum

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Come fare un curriculum

Il nostro curriculum è il nostro biglietto da visita, quando ancora non abbiamo un lavoro; è la nostra carta d’identità, quando quella che abbiamo è già vecchia e la foto non ci piace nemmeno più. O la nostra patente della macchina che ancora non possediamo e che speriamo di acquistare con i soldi di un nuovo lavoro. Il curriculum è l’embrione della nostra pensione e anche la “maggiore età” del nostro certificato di nascita. Un po’ esagerato?

Ma se ci pensiamo bene, è con i lavori che includeremo ogni volta che andremo a fare il curriculum che pagheremo la nostra pensione, ed è con le abilità e le capacità, con le inclinazioni e il modo di pensare che è, in qualche modo, già in parte scritto nel DNA (che di certo abbiamo anche in stato embrionale) che scriveremo la nostra vita e le esperienze che vivremo, anche lavorative.

Non è sempre così semplice capire come fare il curriculum, soprattutto se si è alle prime armi. Ma anche quando non si è del tutto nuovi del campo, non è detto che si riesca a scrivere un curriculum efficace.

Anche perché, efficace per chi? Forse per noi? Magari per chi vogliamo convincere? Per gli standard collettivamente accettati?

Insomma, non è facile. Però queste prime domande sono quelle più giuste da porsi per cominciare a capire come fare un curriculum efficace. Cominceremo proprio da qui.

Per chi (e perché) fare il curriculum?

Sembra scontato, ma non lo è.

È ovvio che dobbiamo essere noi a fare il curriculum, ma siamo sicuri che questo debba rispecchiare i nostri gusti?

Esistono diversi tipi di CV in giro, redatti sulla base di modelli precompilati e strutturati secondo criteri più o meno basilari e oggettivi. Un esempio di modello pre-formattato è il formato europeo (quello dell’Europass, per intenderci, ovvero l’insieme di quei documenti attestanti competenze, considerati comprensibili e “validi” nei paesi dell’Europa).

Il formato europeo per il curriculum può essere comodo, perché è compilativo e di facile preparazione.

È anche vero, però, che è lineare, preciso e alquanto asettico. Non lascia margine di personalizzazione, cosa che, invece, sarebbe da molti considerata un valore aggiunto.

D’altra parte, avendo completa libertà di scrivere il nostro curriculum come ci pare e piace, potremmo rischiare di riempirlo di informazioni inutili, di non essere obiettivi, magari elogiandoci o sminuendoci troppo, di essere disordinati e così via.

Quindi, come procedere?

In primo luogo, bisogna ricordare che non stiamo scrivendo il nostro curriculum per noi, ma per chi dovremo convincere ad assumerci o a darci, almeno, la possibilità di un colloquio.

In secondo luogo, è indispensabile tenere conto che questo qualcuno non è mai la stessa persona, ma cambia. Ciò significa che dobbiamo saper adattare il curriculum ogni volta che dovremo inviarlo a un’impresa o un selezionatore diverso. Certo, sarebbe più semplice tenerne uno buono per tutti, ma la vita non è semplice.

Di come adattarlo al meglio alle situazioni, ne parliamo più avanti.

Come fare un curriculum

Il curriculum non dovrebbe mai essere più lungo di due pagine: non tutti i selezionatori si spingono a leggere oltre.

La parte iniziale è dedicata alle informazioni anagrafiche: nome, cognome, indirizzo, contatti telefonici, l’email (è preferibile un indirizzo di posta elettronica meno adolescenziale possibile: quindi “nome.cognome” come unica religione), la data di nascita.

I social network andrebbero inseriti se ci si candida per un lavoro che ha a che fare con la gestione dei contenuti su queste piattaforme (per esempio, la figura del Social Media Manager). Oppure se i contenuti prodotti sul proprio profilo danno prova delle competenze richieste per lo specifico lavoro desiderato.

Altra questione riguarda LinkedIn: essendo un portale prettamente specializzato nell’incontro di domanda e offerta, può essere assolutamente utile inserirlo. Per esempio, potrebbe succedere che il tuo CV piaccia al selezionatore, ma al momento non serva una persona come te: tuttavia, si premura di tenerti in considerazione per il futuro, e magari preferisce farlo proprio connettendosi con te tramite LinkedIn.

Va inserita qui anche la professione desiderata.

Come scrivere le sezioni del Curriculum

Le sezioni successive sono molto importanti. Fare il curriculum significa essenzialmente evidenziare le proprie competenze e le proprie capacità.

Nella sezione relativa all’istruzione e alla formazione andranno inseriti i percorsi di studio e i titoli conseguiti. Il percorso scolastico e universitario possono essere accompagnati da brevi spiegazioni delle principali discipline. In particolare, questo è utile quando ci si è formati in istituti o corsi dalla cui denominazione non si comprenda in quali settori e ambiti la formazione sia avvenuta.

Quanto alle esperienze professionali, se sono molte è possibile fare una scrematura, ovviamente, mettendo in risalto quelle che potrebbero essere più affini al profilo professionale desiderato. È soprattutto qui (ma non solo) e in questo senso che occorre impegnarsi per fare un curriculum che sia “riadattato” all’impiego a cui si sta puntando.

Si passa poi alle competenze, che sono la parte più importante del curriculum. Vanno incluse qui le competenze professionali acquisite, quelle relazionali, linguistiche (con eventuali specifiche delle certificazioni ottenute) ed altre.

Se non riesci a estrapolare da solo le tue abilità e le tue capacità, attraverso un’autoanalisi obiettiva, fatti aiutare da un amico o da un parente, o meglio da un collega. Ovviamente, dovrai scegliere una persona che abbia stima di te, ma che sia in grado di mantenersi imparziale, evidenziando, comunque, senza sconti le tue qualità.

Farsi aiutare per fare un curriculum da un occhio esterno di qualcuno di cui ti fidi, soprattutto in questa fase, può essere utile e illuminante, può darti spunti e portare alla  tua attenzione aspetti che non avevi pensato potessero essere determinanti del successo della tua candidatura.

Infine, completa con la sezione dedicata agli hobby, alle passioni, agli interessi, alle esperienze all’estero, al volontariato. Anche qui, cerca di includere solo ciò che potrebbe avere un nesso con le competenze ricercate (per esempio, lo sport assiduo indica regolarità e rigore, l’amore per l’arte è spesso interpretato come segno di sensibilità e gusto, il volontariato può indicare socievolezza e empatia).

Infine, inserisci una foto recente e professionale, possibilmente senza broncio, ma con un bel sorriso.

E avrai finito di fare il curriculum!

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